Da “Questi nodi”

Gen
1993
01

scritto da su Poesia

Voglio far parte d’altro non di me,
dimenticare gli angoli, le forme
staccarmi le mani
un colpo secco.
Un percorso nuovo, sa di foglie marce
mi vuole divorare, digerire:
sondo col piede e affondo,
abbandono anche i denti, cascano intorno come semi
e i capelli pesanti e lanosi.
Non sono segni per trovarmi:
se li mangia la terra.
Persa nel verde, diventata un tronco.

*

Nero di storie
formiche divorano il bianco:
ce ne vorrebbero meno, più spazio;
meno formiche
che passeggino calme
le antenne in corona sul foglio,
punte di lapis in movimento
scendano di resina sui tronchi.

*

Lo sfilaccicarsi
della settimana
lo sgretolarsi dei minuti

una slavina bianco feretro
ci attende
ad ultimare il filo:
i semi li ho persi
quassù nella neve.
Nella testa fa freddo:
dimentico i piedi per mesi
e il resto del corpo
anche se i fari sono sempre accesi.
Non ho paura di tagliare i capelli, adesso.