Da “Acqua smossa”
Gen
2005
2005
01
questa nostra
che sia un’unione
di forbici: taglia
i capelli, gli orli,
il cordone che mi
ciba di ansia ogni
boccone, la mia
coda segreta di
famiglia. Tu taglia
come fosse una
frangia imperfetta,
il cartone del
latte, le pagine
di un libro
appiccicate.
*
distendo il
fil di ferro
della testa,
gruccia sformata
che più non
ti sostiene.
*
bicchiere sgocciolato
quest’orecchio:
labbra rimasteÂ
                   solo
se guardi in controluce.
*
versi duri come
rammendi, per
dire questa storia;
sutura in fil
di ferro.
*
parola mia
falena che si
sbatte di luce
(tu, filamento
che frigge
sotto vetro)